Nell'alta Val Formazza, ai margini di un bosco,
in un paesino strano che più non riconosco
viveva, tra le bestie e in completa solitudine,
Cosina, una vecchina stanca e dal cuore nobile.
in un paesino strano che più non riconosco
viveva, tra le bestie e in completa solitudine,
Cosina, una vecchina stanca e dal cuore nobile.
Ripenso a quella prima volta, quando da lei andavo
come avesse un bel da fare
per come la sentivo sempre sgridare Biondo
per presunte malefatte.
Quello che non capivo era
se fosse lui un peccato mai confessato.
Ma quando stanca finiva di parlare
e dopo aver donato l'ennesimo rimprovero
sentivo chiaro ed era proprio vero
che Biondo, un po' scocciato cominciava forte a ragliare.
Dopo aver capito e il mistero fu fugato
decisi di suonare quella campanella
e tra un muggito e forse un belato
Cosina, col suo vestito nero appariva sulla soglia.
E furono sorrisi e furono carezze
e anche meraviglia ed ella un po' sorpresa
mi chiese se volessi latte, formaggio o la soppressa.
Questi erano i prodotti della sua casa-bottega
che tra mucche, capre e maialini preparava,
non si faceva tanto caso alla pulizia,
quelle forme sprizzavano allegria.
La domenica in chiesa tardi arrivava
e prima che don Guido desse la benedizione
Cosina col suo passo lento verso casa ritornava
non prima d'aver donato, a chi gliele chiedeva
le profumate erbe che nell'orto coltivava.
Oggi la vecchina riposa solitaria
all'ombra di un vecchio faggio
in cima alla collina.
Ora ogni viandante
che percorre quel sentiero
ferma il passo e a lei
rivolge il suo pensiero.
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