Dalla finestra di quella solitaria stanza,
alla “Marina Vecchia”, seduto a quel tavolo
alla “Marina Vecchia”, seduto a quel tavolo
ti immagino a contemplare il mare.
E la cima del cipresso
che delicatamente ondeggia accarezzata
dalla leggera brezza.
Rivedo nella mia memoria,
come in un film al rallentatore
quei felici giorni settembrini.
E il silenzio di quei freschi pomeriggi
in cui scoprivi le sorgenti
dei tuoi profondi versi.
Il tempo non ha disperso
l'essenza di quei momenti,
come puzzle, che tessera dopo tessera,
si ricompone quando nella mia mente
sollevo il coperchio di quei ricordi.
O come musica che, nota dopo nota,
si diffonde nell'aria e mi fa volare
e lentamente mi conduce a te.
E la cima del cipresso
che delicatamente ondeggia accarezzata
dalla leggera brezza.
Rivedo nella mia memoria,
come in un film al rallentatore
quei felici giorni settembrini.
E il silenzio di quei freschi pomeriggi
in cui scoprivi le sorgenti
dei tuoi profondi versi.
Il tempo non ha disperso
l'essenza di quei momenti,
come puzzle, che tessera dopo tessera,
si ricompone quando nella mia mente
sollevo il coperchio di quei ricordi.
O come musica che, nota dopo nota,
si diffonde nell'aria e mi fa volare
e lentamente mi conduce a te.
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