Un freddo nido ormai deserto
giace tra i rami di quel vecchio faggio
ai margini del bosco.
Pulcino hai spiccato il tuo primo volo
la pioggia adesso cade e bagna le tue verdi piume
sei in cerca di un riparo e qualcosa da mangiare.
Invano hai atteso chi da tempo a casa
non è più tornato il tuo implorare oramai
è un verso già sopito.
Raccogli le tue forze e il coraggio
guardi in alto in basso a destra e poi a sinistra
apri le tue ali sei già in volo per vincere la partita.
Passero solitario e forte ignaro del tuo destino
un giorno ti sentirò cinguettare
sul prato del mio giardino
verrai a riposare all'ombra del rododendro
mi racconterai di te e dei tuoi sogni infranti.
Poggerai il tuo capo sulla mia spalla
e ascolterò il tuo lamento
ho sorvolato anche io le tue faticose rotte
ma adesso è l'ora del melodioso canto
anzi che la notte ci sorprenda stanchi.
E questo ingombrante silenzio
ora pervade i miei tristi anni
dove siete ore felici dei furtivi incontri
e il tuo sorriso appena sveglia
a dar senso al nuovo giorno.
Lentamente percorro gli ombrosi sentieri
che un dì ci videro stanchi ma non vinti
raggiungere le alte vette
volgere lo sguardo verso l'infinito
volteggiar leggeri come rondini
a primavera.
giace tra i rami di quel vecchio faggio
ai margini del bosco.
Pulcino hai spiccato il tuo primo volo
la pioggia adesso cade e bagna le tue verdi piume
sei in cerca di un riparo e qualcosa da mangiare.
Invano hai atteso chi da tempo a casa
non è più tornato il tuo implorare oramai
è un verso già sopito.
Raccogli le tue forze e il coraggio
guardi in alto in basso a destra e poi a sinistra
apri le tue ali sei già in volo per vincere la partita.
Passero solitario e forte ignaro del tuo destino
un giorno ti sentirò cinguettare
sul prato del mio giardino
verrai a riposare all'ombra del rododendro
mi racconterai di te e dei tuoi sogni infranti.
Poggerai il tuo capo sulla mia spalla
e ascolterò il tuo lamento
ho sorvolato anche io le tue faticose rotte
ma adesso è l'ora del melodioso canto
anzi che la notte ci sorprenda stanchi.
E questo ingombrante silenzio
ora pervade i miei tristi anni
dove siete ore felici dei furtivi incontri
e il tuo sorriso appena sveglia
a dar senso al nuovo giorno.
Lentamente percorro gli ombrosi sentieri
che un dì ci videro stanchi ma non vinti
raggiungere le alte vette
volgere lo sguardo verso l'infinito
volteggiar leggeri come rondini
a primavera.
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