I ricordi

Se passo davanti a quella porta
e fermo i passi stanchi del mio vagare
sento forti le voci e un tuffo al cuore
pare di annegare.
Il respiro si fa pesante come pesi al collo
apro quell'anta la mia unica via d'uscita
e come per magia mi avvolge il silenzio
e nella nebbia resto solo a meditare.
Quando si fa sera e tutt'intorno tace
l'eco dei ricordi affolla la mente mia
e chiare appaiono le visioni
di fantasmi erranti.

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Senza dir parole

Passo dopo passo andavo e non mi fermavo
eri tu la mia meta
la tua ombra sulla mia e alle spalle il sole.
Ti avevo vista riflessa sulle verdi acque
di quel lontano luogo che chiamo “mia rivelazione”
dove cresceva la speranza per diventar certezza.
E ora il sole basso e le striate luci
all'orizzonte di quel placido mare
a fermare l'attimo fuggente.
Affretto il mio andare
e i passi ormai sono una folle corsa
prima che la notte possa tutto rubare.
Raggiungo il traguardo e senza dir parole
ti accosti a me ed è solo amore
tu mare aria e mio calore.

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Passero solitario

Un freddo nido ormai deserto
giace tra i rami di quel vecchio faggio
ai margini del bosco.
Pulcino hai spiccato il tuo primo volo
la pioggia adesso cade e bagna le tue verdi piume
sei in cerca di un riparo e qualcosa da mangiare.
Invano hai atteso chi da tempo a casa
non è più tornato il tuo implorare oramai
è un verso già sopito.
Raccogli le tue forze e il coraggio
guardi in alto in basso a destra e poi a sinistra
apri le tue ali sei già in volo per vincere la partita.
Passero solitario e forte ignaro del tuo destino
un giorno ti sentirò cinguettare
sul prato del mio giardino
verrai a riposare all'ombra del rododendro
mi racconterai di te e dei tuoi sogni infranti.
Poggerai il tuo capo sulla mia spalla
e ascolterò il tuo lamento
ho sorvolato anche io le tue faticose rotte
ma adesso è l'ora del melodioso canto
anzi che la notte ci sorprenda stanchi.
E questo ingombrante silenzio
ora pervade i miei tristi anni
dove siete ore felici dei furtivi incontri
e il tuo sorriso appena sveglia
a dar senso al nuovo giorno.
Lentamente percorro gli ombrosi sentieri
che un dì ci videro stanchi ma non vinti
raggiungere le alte vette
volgere lo sguardo verso l'infinito
volteggiar leggeri come rondini
a primavera.

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L'isola ideale

E quando i miei segreti pensieri
scivoleranno verso il mare
dalle alte e bianche scogliere
e cullati dal blu profondo
inizierà il viaggio della speranza.
Su una zattera alla deriva li osserverò
andar lontano e sospinti da leggeri venti
verso orizzonti sconosciuti e rotte mai segnate.
Non come solitari gabbiani
dove non so trovino pace
o dove il loro nido per riposare?
Ma forse su una spiaggia solitaria
approdare e abitare l'isola ideale
che nei miei sogni vive.

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Il mare fuori

Nella notte buia a occhi aperti
rivedo i luoghi che mi han cullato.
Appaiono all'orizzonte striate luci
di un caldo sole che nasce
per illuminare un altro sogno.
Se lo credo acqua
scorrerà veloce come un fiume e poi nel mare
sarà libero di navigare scendere negli abissi
e come delfino toccare il fondo
poi risalire a riveder le stelle.
Stringo tra le mani sabbia dorata
che scorre prigioniera come in una clessidra
se più forte la trattengo
più la sento scivolare via.
Un'onda si infrange su quel lontano scoglio
oltre il mare di fuori
dov'è l'isola che un giorno mi fu strappata
là dove l'eco di gesta lontane ancor si odono.
Vento di maestrale freddo corriere di remote terre
tu solo rimarrai a soffiare impetuoso
anche quando questo mio lungo sogno
svanirà nei reconditi spazi
della mia ferita memoria.

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Un altro sogno

Sento nell'aria il dolce fluire
il vento accompagna il profumo dei fiori
la cascata scorre lungo il pendio
le rondini leggere a scoprire
nuovi sentieri nel cielo.
Su un vecchio castagno ai bordi del bosco
nel nido scavato da un nero picchio
il piccolo è pronto per il primo volo.
Nel cielo il sole fa capolino tra le nuvole
colorati aquiloni senza filo
libera è la mente di sognare
infiniti spazi e sconosciuti orizzonti.
Ho vissuto anche oggi un altro sogno
tra campi di biondo grano
papaveri rossi e verdi prati
alte vette e silenzi profondi.

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Il libro aperto

C'è un libro aperto su un prato fiorito
leggeri fogli come foglie ingiallite
stanchi riposano alla fine del viaggio.
Quella rosa gialla secca da tempo
alla fine del primo capitolo
ancora conduce la mente al quel giorno
quello che ancora non conosce tramonto.
Un'ape si posa come a succhiare
tra le pagine scritte e sbiadite dal sole
il denso nettare di quel poeta andaluso.
Quest'aria leggera sembra sfogliare
quel testo antico che attende adesso
di portar lontano l'inizio di un prossimo volo.

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Sognare l'impossibile

Continuerò l'ebbrezza di arditi voli
di sogni mai avverati
di amori non corrisposti
di magiche illusioni
che sbocciano nell'esser mio.
Continuerò a seguire le correnti ascensionali
col pensiero libero aprirò le ali
andrò lontano spinto dal silenzio.
Mi perderò per poi tornare
o forse mi perderò per sempre
continuerò a sognare l'impossibile.

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Quando tutto accade

Quando la luna ondeggia sul mare
e il mio sguardo è rivolto al cielo
tutto mi appare divino.
Quando il tuo viso rischiara il mio
e i miei occhi fissano i tuoi
sento due cuori pulsare all'unisono.
Quando la rosa sboccerà in giardino
e le mie mani te la porgeranno
saranno le spine che terrò lontane.
Quando il tempo fermerà i miei passi stanchi
e sentirai il peso degli anni
segui il sentiero che porta in alto
lì continuerò ad amarti.

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Come d'autunno

I miei versi come d'autunno
gli spogli rami e le ingiallite foglie
a ricoprir la nuda terra
che fredda or pensa al suo riposo.
E il vento che adesso soffia
disperde qua e là dove esso spira
frammenti del mio esser triste
e delle lacrime ormai seccate.
Da sola l'ultima foglia
che il sole ora illumina
dona al cielo col suo fare fiero
la sua preghiera
prima dell'abbandono.
O come adesso è spoglia
la pianta del mio diletto
quando all'ombra dei suoi verdi rami
appendevo a una a una
come luci di natale
quei pensieri che adesso in solitudine
vedo andare e non più tornare.

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L'illusione umana

Lo scorrere del tempo
ormai è cosa vana
anche la clessidra
ha versato l'ultimo granello.
Adesso quella sabbia
giace immobile e silenziosa
e nell'aria non c'è segno
di cosa che si muova.
Tutto è stato cristallizzato
come a Sodoma e Gomorra
il peccato è così alto
più del monte che le sovrasta.
La ripresa di questo mondo
sembra aver segnato il passo
adesso che questa nostra Terra
è sempre più vicina a Marte.

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Sentii una voce

Passa il tempo ma perché fuggi
chiesi quando mi fui svegliato.
Torna indietro dissi alla mia mente
ma avevo solo sognato.
Mi sentii felice quando seppi amare
parlai di te e di questo grande amore.
Dura da una vita intera e ancora dura
replicò una voce che d'amor sapeva.
Guardai le stelle in riva al mare
e la risacca dei ricordi.
Lì passai la notte e i fatti di una vita
sentii la voce del passato
mentre il sole mi riscaldava
poi oltre l'orizzonte.
“E' avvenuto tutto come doveva andare”
forti ora le tue parole
e cominciai a gioire.
Furono portate via dal vento
adesso volano così come il tempo
ma le sentirò gridare.

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A Francesco

Profondo come il cielo
adorno delle sue nuvole
sei tu il dolce amico
dei miei momenti tristi.
Non come voragine
che è solo vuoto
ma solo prospettive
di un mondo nuovo.
Da tempo discreto ti eri allontanato
e più non ti vedevo
e molto più ti ascoltavo.
Adesso sei salito
e qui in basso piango
sono certo che per guarir le pene
“la cura” che ci hai lasciato
attenuerà gli errori
di questo creato marcio.
La linea orizzontale
che ci spinge verso la materia
da oggi ci condurrà verso la tua grandezza.
Ciao Francesco.

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La fine di un amore

Come dopo un giorno al mare
mi porto tra i capelli
un po' di quella sabbia
così alla fine di questo intenso amore
le ali per volare
e il vento per andar lontano.
Affiderò a una stella
in una notte di mezza estate
un bacio e una rosa
ti guarderai intorno e so che capirai
sentirai i suoi petali accarezzarti
e dubbi più non avrai.
Leggero come un gabbiano
così come il veliero in alto mare
raggiungerò lo scoglio per riposare
e nuovamente in volo nei cieli azzurri
mi vedrai planare.

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Il destino il resto

Come la pioggia ispira infiniti ricordi
come le lacrime profondi solchi
così il destino segna
la strada senza ritorno.
Se c'è il fato che indica la via
sarà il tempo che parlerà di noi
tu incontro o seguirai i miei passi
io rallenterò o tu verso di me verrai.
Sarai tu che ancora non conosco
o tu che in sogno ho amato?
Certo ci incontreremo
quando e dove non sappiamo
ci riconosceremo
ci prenderemo la mano.
Seguiremo la strada
che qualcuno ha preparato
la pioggia bagnerà i nostri passi
le lacrime i nostri visi
il sole le asciugherà
il destino sarà il resto
dei nostri giorni.

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Nel pozzo buio

E Tu invece mi hai aspettato
quando ancora non capivo
che quell'ombra che vedevo sovrapposta alla mia
mi indicava la strada che conduce alla Tua via.
Ignoravo la Tua presenza
prigioniero dell'ignoranza
e in balia dei venti
così come carta sporca
vola in aria e poi si posa.
Tu eri in me io non ero in Te
non capivo cosa fare
quale fosse il primo passo
Tu attendevi e la Tua grazia intanto a me donavi
e io...dov'ero?
Tu mi hai amato mi hai scelto
hai puntato su di me
dal fondo di questo mio pozzo buio
soltanto Tu sapevi che là io ero.
Oh infinita Tua Sapienza.

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Suoni tutt'intorno

E volsi il mio sguardo verso il suo
imprigionò i miei pensieri e li portò in alto
come appesi a leggeri pesi
tra cielo e terra e leggeri venti.
Parlò e rimasi assorto
parole non sentivo ma suoni tutt'intono
come vivere e non vivere
l'attimo sublime.
Un tempo come quello
dove credere nell'amore
sperare gioire e poi finire.
Il sogno il luogo dell'incontro
lo spazio dove tu non sei cosciente
ma tutto ti circonda.

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Se il sole...

Se il sole splenderà oggi
resterò all'ombra dei suoi caldi raggi
attenderò la pioggia che annegherà
le orme del mancato sogno.
Sento ancora l'assordante suono
di quei silenziosi passi
del mio triste vagare
in attesa del nuovo giorno.
Adesso il vento porterà lontano
le carezze e il tuo calore
come uccello in volo
migra verso lontane terre.
Domani forse riaprirò gli occhi
e rivedrò l'amore
che l'orizzonte rischiara
con la sua luce.

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Caddi come cieco cade

Sentii bussare chiedere aiuto
era di notte ebbi paura
non aprii a chi implorava amore.
Sentii il bisogno di essere amato
incontrai per strada quel che sognavo.
Vidi la neve cadere sui prati
spinta dal vento
posarsi leggera sulle mie mani.
Vidi un uomo cadere stanco
sulle spalle il peso delle sue pene
mi voltai non capii il suo dolore.
Cercai occhi che illuminassero i miei
ma non trovai chi incrociasse i miei passi
Caddi Come Cieco Cade.

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La luna nel pozzo

Questa sera ho perso la mia faccia
l'ho rivista in fondo al pozzo
con la luna a farle compagnia.
Certe volte salgo in cielo
vengo io accanto a te
a sognare tra le stelle
guardare il tuo lato nascosto.
Inseparabili come amanti
vicini e irraggiungibili
questa notte non andare via.
Che strana fiaba non finisca adesso
guardami e dimmi cosa ho perso
perché quello che ho adesso
mi porta a cercare in cielo
ciò che in terra non sento mio.

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Riprenderò ad amare

Dove sei angelo
che da sempre accompagni il mio cammino
come riparo che pioggia non ha mai bagnato.
Nera è la notte e la paura
si fa ansia che monta e cresce
e in fondo irrompe.
Ti verrò a cercare come eremita
parte e non sa dove andare
seguire il bene il male
o il senso della vita.
Sentirò il fruscio delle tue ali
e riprenderò ad amare
o solo sempre più lontano
sarà amaro il mio vagare.

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Il miraggio

Sally è andata via e più non ritorna
mentre la neve di quest'ovattato mattino
ricopre i passi e i tristi pensieri.
Sally ha lasciato sul cuscino del letto
un biglietto confuso sopra un capello biondo
parlava di noi e il suo profumo
diffondeva nell'aria l'odore del mare.
Sally è partita e deve far presto scriveva
mentre una lacrima sbiadiva le frasi
che come tzunami tutto cancella.
Sally ha lasciato sulla sedia lo specchio
vedo il suo riflesso e il cuore sobbalza
il dolce sorriso e la ritrovata speranza.
Sally è tornata e non andrà via
volgo lo sguardo ma è solo un miraggio
in cui rivedo il mio perduto amore.

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La barca di Sally

Se l'hai vista in mari in tempesta
o in acque calme fammelo sapere
andrò a cercarla.
Ma tu perché mi parli di lei
di mari immensi di lontani orizzonti
di sogni mai realizzati.
Io l'ho cercata una mattina d'estate
si è alzato il vento e l'ha portata via
adesso penso ad occhi chiusi
a ciò che lei amava per essere felici.
Ma tu chi sei perché sai di noi
di ciò che non ho saputo dire
di quello che non ho potuto dare.
Cosa vuoi che ti dica
non so niente di te sei vento
lo ammetto la colpa è solo mia.

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Come foglia morta

Non mi farò spazzare come foglia morta
da questo vento che ora soffia forte
Resterò aggrappato al ramo
che mi sostenne ombra sul fiore
che ho protetto dalla grandine
e dalla pioggia di quel triste anno.
Stringi a te quella foglia
che adesso trema non per l'aria fredda
di questo malinconico inverno
ma per nebbia che adesso scende
silenziosa su quel che per noi è stato.
E quando l'ultima folata
avrà vinto la sua battaglia
raccoglila e posala leggera
sulla rosa rossa tra le pagine
di quel libro che hai già letto.

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Canto per cantare

Canto per cantare
canto a chi non vuol vedere il patire
della gente e non vuol capire
cos'è l'affanno del soffrire.
Canto l'uomo ai margini del mondo
che guarda da un ponte una barca passare
o buttare la sua vita che tanto niente vale.
Canto l'uomo alla stazione
che vede l'ultimo treno arrivare
passare oltre e col pianto accompagnare
la corsa che lo poteva far sperare.
Canto l'uomo che fugge dalla terra
che udi il suo vagito
ma non quello che avrebbe voluto ascoltare.
Canto l'uomo che su un barcone
trova posto per salpare
ma non per approdare.
Canto per cantare
canto e non potrò fermare
questa voce che sembra
anche un po' stonata.

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A te che sei

Conserverò tra rossi papaveri
il bene prezioso che mi hai donato
reliquia del tempo trascorso
parlerà di noi e di ciò che non fu detto.
Tra campi di grano e nei caldi colori
custodirò i ricordi che il vento porti lontano
i sospiri leggeri dei bei momenti vissuti.
Scioglierò nelle fresche acque
delle alti sorgenti
i caldi abbracci e i bollenti baci
sentiremo a valle il profumo dei fiori
e i verdi prati sapranno di noi.
Quando la neve coprirà ogni cosa
tutto sembrerà un lontano ricordo
alzerai gli occhi al cielo ti regalerò un sorriso.

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Sensazioni dentro

Ho sognato nel blu del cielo
una bianca nuvola che leggera mi raggiungeva
e su prati verdi e fresche acque
cominciava con me a volare.
Al tramontar del sole
con gli occhi pieni di stupore
seguivo la via del giorno quando va a dormire.
Percepivo in fondo al cuore
la sensazione di un amore che presto
doveva finire.
E ritornava a volare per non vedere
e andava lontana veloce fuggiva
da ciò che la mia mente non poteva sopportare.
Sentivo sensazioni dentro
mi pareva d'impazzire.
Guardavo il cielo che aveva perso
il suo colore sembrava volesse dire
che era meglio ritornare e lasciare che
la nuvola fosse libera di piangere
il suo dolore.

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Anch'io ho una stella

Anch'io ho una stella che in alto brilla,
me l'hanno regalata e accanto a Sirio
l'hanno collocata.
Brilla di luce propria
e il suo colore mai stanca
un verde nuovo
che in cielo mai s'è visto.
E' facile trovarla tra gli infiniti luccichii
è l'unica che non trema
e quando alzi gli occhi in sù
pare che ti inviti.
Ti guida e ti accompagna
e più da te non si distacca,
vai, è anche tua, la condivido.
Affida a lei i sogni più segreti,
torna dopo a riveder le stelle,
guarda Sirio, è subito alla sua destra.
Si proprio quella la prima in alto
è detta “della speranza”.

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